Cliente
François Bonjour - Artista
Data
Ottobre 2025
Settore
Arte
Attività
Web Design
La Sfida
Obiettivi
La sfida principale era comunicare un universo artistico così ricco e stratificato in forma digitale, mantenendo intatta l’anima delle opere. Serviva un sito capace di parlare a pubblici diversi, dal visitatore occasionale al conoscitore d’arte, senza perdere coerenza: un luogo che accogliesse sia l’emozione poetica sia l’informazione concreta. Inoltre, le peculiarità progettuali erano molte: oltre 50 anni di opere da presentare (oltre 300 lavori digitalizzati), testi critici, biografia, mostre personali e collettive. Bisognava organizzare una mole di contenuti enorme, bilingue (italiano/inglese), assicurando però una navigazione fluida e un’esperienza di scoperta. Un vincolo fondamentale era rispettare la sensibilità dell’artista: evitare una semplice galleria o un template standard, e invece progettare uno spazio digitale su misura, attento alla componente materica e contemplativa della sua arte.
In estrema sintesi, l’obiettivo era duplice: chiarezza e profondità. Chiarezza nell’esporre informazioni e immagini in modo accessibile; profondità nel suggerire significati, emozioni e collegamenti, senza mai tradire lo spirito di François Bonjour.
Design
L'idea
Non ho impostato francoisbonjour.art come un semplice sito vetrina, ma come un luogo da esplorare, simile a una stanza della memoria dove ogni angolo rivela qualcosa. Volevo che l’utente vi entrasse con la curiosità di chi attraversa la soglia di un atelier: non una struttura rigida a sezioni predefinite, ma un percorso organico fatto di ritmi, relazioni e sorprese. Certamente il sito doveva esporre le opere e le informazioni in modo chiaro e diretto, ma altrettanto importante era accogliere il visitatore e invitarlo alla scoperta. Il risultato è uno spazio digitale quasi materico, riecheggiando la tangibilità dell’arte di Bonjour, in cui non si racconta solo l’artista e le sue opere, ma anche un’emozione, una storia, un’idea.
Video
UX & Navigazione
Il cuore
Il cuore del design risiede nella fruizione delle opere. Ogni lavoro artistico è presentato in alta risoluzione con un doppio livello di zoom: una prima vista mostra l’opera intera, e una seconda vista porta l’utente a pochi centimetri dalla superficie, dentro la trama della materia.
Dietro questa semplicità di utilizzo c’è un enorme lavoro artigianale, digitalizzando oltre 300 opere (in alcuni casi scansionando cataloghi cartacei storici) e curando meticolosamente colori, ritagli e inquadrature digitali per ciascuna immagine.
Il risultato sorprende l’utente su due fronti. Da un lato emergono i dettagli più minuti dell’arte di Bonjour – le densità del colore, le fibre della carta incollata, i segni del tempo e della mano – offrendo quasi il tatto attraverso lo schermo. Dall’altro lato, questo sistema presenta un’inedita visione d’insieme antologica: navigando tra le opere, è possibile cogliere l’evoluzione stilistica attraverso i decenni, osservando continuità e cambiamenti nel tempo. Ne risulta un percorso visivo immenso e immersivo, un archivio vivo che racconta la storia artistica senza bisogno di parole.
Concept - La Semiotica Neogenerativa
Entrare nel sito di François Bonjour è come inoltrarsi in un racconto stratificato, dove ogni livello visivo e concettuale aggiunge significato senza tradire il nucleo centrale.
All’apparenza il design è semplice ed essenziale, ma scroll dopo scroll, click dopo click, rivela profondità nascoste: l’esperienza si arricchisce gradualmente di nuovi frammenti di senso. Nulla di tutto ciò è frutto del caso; al contrario, è il risultato dell’applicazione concreta di alcuni principi teorici a cui tengo molto.
In fase di progettazione mi sono ispirato alla Semiotica Neogenerativa, traducendo concetti chiave in scelte creative tangibili. In particolare, tre idee portanti – parallasse, blur e trasparenza – hanno guidato il design e la produzione, fondendo precisione analitica e calore narrativo in un equilibrio concettuale innovativo.
Parallasse
Nella prospettiva neogenerativa non è solo un effetto visivo, ma una modalità interpretativa fluida. Ho progettato il sito in modo da offrire prospettive differenti sullo stesso contenuto, mantenendone però intatto il significato profondo. Volevamoo parlare a pubblici diversi senza mai perdere il centro. La poesia del motto iniziale – “materia e memoria, strati sovrapposti, frammenti di luce e tempo che offrono il loro respiro ai miei ricordi” – fornisce un ingresso emotivo e suggestivo nell’universo di Bonjour, evocando fin da subito sensibilità e immaginazione.
Parallelamente, le pagine di profilo e il catalogo delle opere presentano informazioni concrete (materiali, biografia, elenco mostre) con rigore e chiarezza documentale. Sono angolazioni differenti di uno stesso messaggio: da un lato l’atmosfera lirica che risuona nell’animo dell’osservatore, dall’altro la struttura fattuale che rassicura il conoscitore d’arte. Proprio come in un effetto di parallasse, questi piani comunicativi si muovono in armonia: cambiano l’angolo visuale – enfatizzando ora l’emozione, ora la spiegazione – ma restano perfettamente allineati al fulcro semantico condiviso, ovvero la visione artistica di François Bonjour. Il risultato è una comunicazione multiforme ma coesa: lo sguardo dell’utente può variare, ma il nucleo narrativo resta saldo.
Blur
Accanto alla molteplicità di prospettive, ho scelto di abbracciare una leggera sfocatura controllata. Invece di comunicare ogni cosa in modo pedissequo e ultra-definito, il sito lascia intenzionalmente aree di ambiguità evocativa, simili all’aura dei ricordi. Del resto la memoria è spesso fatta di immagini sfocate: profili appena delineati, dettagli che sfumano, emozioni che colmano gli spazi vuoti. Allo stesso modo, gli elementi visivi e testuali del sito offrono margini interpretativi all’utente, stimolandone l’immaginazione personale. Il claim poetico iniziale, ad esempio, non spiega didascalicamente ogni significato: suggerisce, allude, accende associazioni intime in chi legge. Ognuno è libero di proiettarvi qualcosa di sé, trovando risonanze con il proprio vissuto. Questa apertura semantica è però calibrata con grande cura e non sfocia mai nel caos. Ho allargato la “bolla” del significato quel tanto che basta per accogliere proiezioni soggettive, mantenendo comunque una convergenza emotiva condivisa, senza disperdere il senso generale. È un equilibrio sottile: da una parte evitiamo un’eccessiva vaghezza (che rischierebbe di confondere o deludere l’utente), dall’altra rifuggiamo la rigidità eccessiva (che renderebbe il messaggio sterile e freddo). In pratica, il linguaggio visivo e verbale coinvolge l’utente su un piano emotivo e immaginativo, creando un legame più profondo e memorabile. Questa “sfocatura” intenzionale – visibile anche nel layout, ad esempio quando alcune immagini di sfondo escono leggermente fuori fuoco ai bordi dello schermo – diventa uno strumento di riscrittura semantica: permette al visitatore di ri-semantizzare attivamente i contenuti, di farli propri, un po’ come si reinterpretano vecchie fotografie dai contorni sbiaditi ma dal valore affettivo intatto.
Trasparenza
Il terzo pilastro concettuale è la trasparenza, che ho qui inteso come una soglia semiotica tra diversi livelli di senso. La metafora che ci mi ha guidato è quella delle velature in pittura: in molte opere di Bonjour ciò che appare in superficie è solo parte della composizione, e il significato più vero si rivela guardando attraverso gli strati sovrapposti. Allo stesso modo, nel design del sito ho orchestrato un’esperienza a livelli multipli. In superficie c’è un’interfaccia pulita, minimale e immediata; in profondità si dipana uno strato narrativo-informativo ricco di contenuti. Ogni volta che l’utente compie un passaggio di livello – ad esempio cliccando su “Profilo”, sfogliando le opere in dettaglio o scaricando il press kit – la comunicazione rivela un nuovo strato di significato, aggiungendo contesto, dati, storie. È un approccio che potremmo definire ThroughView Semiosis: il messaggio è progettato per non esaurirsi alla prima occhiata, ma anzi per ricompensare la curiosità con gradi successivi di rivelazione ed esplorazione. La trasparenza qui è sia visiva che cognitiva. Elementi grafici semi-trasparenti, sovrapposizioni di immagini e testi, rimandano simbolicamente al desiderio di “far vedere attraverso” le cose. Si riesce così a dare evidenza non solo ai punti di forza in primo piano (la bellezza delle opere, la promessa di un’esperienza artistica intensa), ma anche alle prove e ai retroscena che convalidano quella promessa: la storia dell’artista, l’elenco delle sue mostre ed esposizioni, gli umili materiali che egli ha saputo trasformare e nobilitare col tempo. È un dialogo onesto con l’utente, che percepisce coerenza e profondità in ciò che vede: sa che dietro ogni immagine o frase c’è un perché, un’intenzionalità progettuale tangibile. Questo approccio graduale alla comunicazione non sovraccarica il visitatore, anzi ne alimenta la fiducia: chi naviga sente di potersi affidare a un messaggio trasparente, che non nasconde i dettagli ma li svela al momento giusto, rendendo la navigazione una scoperta continua.
Da queste prospettive integrate nasce un vero e proprio ecosistema narrativo, perfettamente coerente con la visione della Semiotica Neogenerativa. Ogni scelta di design – dal ritmo multilivello della navigazione, alle immagini di background leggermente fuori fuoco, fino ai testi che alternano toni poetici e informativi – contribuisce a tradurre la teoria in prassi. C’è precisione: nulla è lasciato al caso, ogni livello di contenuto è studiato per mantenere saldo il significato centrale e guidare l’interpretazione. E c’è calore: l’esperienza risulta avvolgente, umana, capace di parlare tanto al cuore quanto alla mente. L’effetto complessivo è quello di un racconto digitale colto ma accessibile, dove stratificazione e profondità non appesantiscono la fruizione, bensì la arricchiscono. In questo progetto, in altre parole, la Semiotica Neogenerativa esce dall'ombra teorica per farsi esperienza tangibile: il visitatore non si limita a “leggere” un sito, ma lo vive attraverso prospettive molteplici, lievi reminiscenze e trasparenze rivelatrici. Ciò che rimane, dopo aver esplorato francoisbonjour.art, è la sensazione di aver colto l’essenza di un mondo creativo in modo naturale e graduale – un messaggio coerente e memorabile che si sedimenta nella mente. È la dimostrazione di come precisione analitica e potenza evocativa possano convivere in un design narrativo, dando vita a un’esperienza digitale che riflette con onestà e stile l’anima profonda dell’artista.
Scelte progettuali
- Video Hero
Abbiamo scelto di aprire il sito con un lungo video introduttivo. Questa sequenza immersiva (oltre 3 minuti di durata) fonde frammenti delle opere di Bonjour in un montaggio fluido, trasportandoli in una dimensione onirica. Visioni d’insieme si alternano a dettagli ravvicinati, mentre una musica ambient accompagna il tutto con ritmo lento. Il video hero non è puramente estetico: serve a predisporre lo sguardo dell’utente, invitandolo sin dal primo istante ad adottare un approccio contemplativo e ricettivo verso i contenuti successivi. - Pagine stratificate
Le pagine del sito sono state concepite come percorsi verticali estesi e ricchi. Abbiamo deliberatamente abbandonato l’idea di “tutto a colpo d’occhio” per abbracciare la scroll-story: ogni sezione invita a essere esplorata con calma, rivelando strati di contenuto man mano che si procede. Questo design stratificato rispecchia la natura multistrato dell’arte di Bonjour e dà al visitatore il tempo di immergersi nelle immagini e nei testi senza fretta. - Navigazione orientata
Per garantire usabilità in un sito tanto denso, abbiamo implementato una doppia navigazione. Oltre al menu principale in cima (che suddivide il sito nei grandi capitoli: Opere, Profilo, Mostre, ecc.), ogni pagina presenta un menu laterale fisso. Quest’ultimo funge da bussola interna, permettendo di saltare rapidamente alle diverse sottosezioni senza perdere l’orientamento. In pratica, dovunque ci si trovi, è sempre chiaro come spostarsi e quali altri contenuti sono disponibili, proprio come seguire la mappa di una mostra durante la visita. - Mappatura delle opere
La struttura del sito offre una vera e propria mappatura digitale della produzione di Bonjour. Abbiamo organizzato oltre 300 opere in un catalogo navigabile che può essere esplorato sia per raccolte che cronologicamente. Ogni opera è contestualizzata con dettagli (anno, materiali, dimensioni, eventuali esposizioni) e collegata alle relative mostre o serie artistiche. Questo consente all’utente di ricostruire il percorso creativo dell’artista, mettendo in relazione lavori distanti nel tempo e nello spazio, e di apprezzare la coerenza e l’evoluzione della sua ricerca. - Zoom progressivi
Uno degli strumenti chiave che abbiamo voluto per arricchire la fruizione è il doppio livello di zoom sulle immagini delle opere. Ogni opera pittorica o scultorea può essere inizialmente vista per intero, e poi zoomata per osservare da vicino la trama materica e i dettagli fini. Questa funzione è stata studiata per avvicinare l’esperienza digitale a quella reale: come se l’utente potesse avvicinarsi fisicamente al quadro per scrutarne ogni minimo dettaglio. In questo modo, la dimensione tattile e materica – così importante nell’arte di Bonjour – viene comunicata anche attraverso lo schermo, offrendo un coinvolgimento visivo più profondo.
Risultato
L’esito del progetto è un’esperienza percettiva ed emotiva di forte impatto, ma al tempo stesso accessibile e fruibile. Il visitatore del sito oggi si sente avvolto dal mondo di François Bonjour fin dai primi secondi: l’apertura con il video e la cura estetica di ogni dettaglio lo trasportano in un ambiente digitale che vibra di arte e poesia. Questa immersione sensoriale è sostenuta da una profondità narrativa reale dove dietro ogni immagine c’è un racconto, dietro ogni pagina un’intenzione, così che l’utente non sta semplicemente consultando un portfolio, ma esplorando un universo creativo coerente.
Nonostante la quantità imponente di materiali (testi, immagini, anni di storia artistica), la navigazione risulta fluida e intuitiva. Merito delle scelte progettuali che tengono sempre informato l’utente su dove si trova e cosa può fare: ci si muove liberamente tra le sezioni senza mai sentirsi persi.
In sintesi, francoisbonjour.art oggi realizza quanto ci eravamo prefissati: coniuga emozione e informazione in un equilibrio delicato. È uno spazio digitale “vivo”, di ampio respiro culturale, dove l’arte di Bonjour non solo è documentata, ma continua a parlare, a coinvolgere e a ispirare chi naviga.
Conclusioni tematiche
Per me, Bonjour rappresenta molto più di un altro progetto nel portfolio: è un passo significativo nella mia evoluzione come designer. In questo lavoro ho messo alla prova e rafforzato il mio metodo progettuale, trovando conferma di quanto sia efficace un approccio multidisciplinare che integri teoria e creatività. Dall’analisi iniziale alla messa online, ogni fase è stata guidata da un filo conduttore concettuale chiaro, il che ha garantito coerenza e autenticità al prodotto finale. Questo progetto incarna alla perfezione la direzione in cui voglio portare il mio lavoro: unire strategia e poesia, dati e narrazione, tecnologia e arte. Realizzare un sito web come quello di François Bonjour significa contribuire attivamente a diffondere cultura, trasformando la presenza online di un artista in un’esperienza che arricchisce chi la vive. In termini di coerenza col mio metodo, Bonjour è una prova tangibile di come principi apparentemente teorici (semiotica, storytelling, user experience avanzata) possano convergere in un output fruibile e di impatto. È un progetto che sento pienamente nelle corde del mio percorso: ha richiesto sensibilità artistica, rigore progettuale e una visione d’insieme, tutte qualità che cerco di coltivare da sempre. Infine, contribuire a raccontare l’arte di Bonjour in modo innovativo è stato, dal mio punto di vista, anche un piccolo contributo culturale: abbiamo creato un ponte tra la tradizione artistica e la fruizione digitale contemporanea. Questo tipo di sfida è ciò che alimenta la mia passione professionale e rappresenta il motivo per cui amo definirmi un designer narrativo: perché credo fermamente che il design, quando ben orchestrato, possa dare voce e luce all’anima delle cose.
"Con il supporto del design di Domenico Amodeo questo sito e l’identità visiva sono diventati il luogo in cui materia, segno e visione si intrecciano con coerenza. Il suo approccio strategico, basato sulla Semiotica Neogenerativa e su un metodo operativo rigoroso, ha saputo dare forma a un racconto digitale che rispecchia la mia ricerca artistica: ogni elemento visivo non è un dettaglio accidentale, ma un capitolo della narrazione complessiva. Il risultato è un luogo che presenta e rappresenta la mia arte, le mie opere e la mia attività, sapendo cogliere fino in fondo il senso che da sempre ho voluto dare alla mia ricerca artistica."
Francois Bonjour
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