
Semiotica Neogenerativa / Fondamenti
[Parte 3/3]: La misura
Misurare il senso: Aderenza, Convergenza e Stabilità nella Nuvola Semantica.
Abstract [Parte 1/3]
Nel primo capitolo di questa trilogia, abbiamo tracciato le coordinate concettuali della Semiotica Neogenerativa: il segno come campo di possibilità, la Nuvola Semantica Gaussiana come spazio distribuzionale del senso, e la nozione di precipitazione come collasso interpretativo guidato. Abbiamo esplorato la forma del senso, la sua distribuzione, le sue traiettorie probabilistiche. Abbiamo visto come ogni messaggio occupi uno spazio — non un punto — e come questo spazio possa essere progettato, compresso, esteso o calibrato.
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Semiotica Neogenerativa / Fondamenti [Parte 1/3]: La forma del senso
Abstract [Parte 2/3]
Nel secondo capitolo, abbiamo messo a fuoco la precipitazione: ciò che fa collassare le interpretazioni attorno a un nucleo stabile. Abbiamo distinto la blur controllata (che protegge elasticità e contesto) dalle distorsioni indesiderate, introdotto una mini-diagnostica per individuare deviazioni e mostrato come ancorare il messaggio con cornici lessicali e iconiche coerenti. L’obiettivo: far convergere le letture verso il centro, mantenendo leggibilità e tenuta nel tempo.
Se non hai ancora letto il secondo articolo, puoi trovarlo qui:
Semiotica Neogenerativa / Fondamenti – [Parte 2/3]: La precipitazione
Introduzione
In questa terza ed ultima parte completiamo la trilogia per porre le basi alla Semiotica Neogenerativa.
E l'idea di questa parte conclusiva è far fronte al concetto per cui non misurare significa improvvisare.... Pertanto introduco i miei tre indici operativi: Aderenza, Convergenza e Stabilità, con lo scopo di valutare quanto il significato tenga nel tempo, nei contesti e nelle percezioni. Parliamo di “misure” che hanno senso solo su un piano empirico, pratico e con regole che vanno di volta in volta adattate al contesto e allo scopo progettuale, ma spesso rappresentano la mia bussola che mi consente di ottenere precipitazioni consistenti, valide e stabili.
01
Indice di Aderenza Semantica
Domanda guida: ciò che le persone capiscono è ciò che intendo comunicare?
Obiettivo: Il senso deve atterrare dove vogliamo e non dove capita.
Appendice tecnica — Indice di Aderenza (0–100)
Formula avanzata (similarità coseno):
\[ \text{Aderenza} = 100 \times \frac{\mathbf{I}\cdot\mathbf{R}}{\lVert \mathbf{I} \rVert\,\lVert \mathbf{R} \rVert} \]
Formula base (overlap pesato tra concetti):
\[ \text{Aderenza} = 100 \times \frac{\sum_{i=1}^{K} \min(w_i, v_i)}{\sum_{i=1}^{K} \max(w_i, v_i)} \]
Legenda
- \(\mathbf{I}\): vettore dell’Intenzione (media embedding delle 3–5 frasi-nucleo).
- \(\mathbf{R}\): vettore medio delle interpretazioni del pubblico.
- \(w_i\)/\(v_i\): peso del concetto i in intenzione/interpretazioni.
- \(K\): numero di concetti considerati.
02
Indice di Convergenza Semantica
Domanda guida: le interpretazioni diverse convergono su un nucleo comune?
Non tutti interpreteranno allo stesso modo, ed è giusto così. Ma l'obiettivo è farli avvicinare al centro, far convergere. Questo indice serve a capire quanto le letture si distribuiscono attorno al picco voluto.
Segnali e metriche utili:
- clusterizzazione delle letture
- varianza residua tra i gruppi
- stabilità del picco su persone o contesti diversi
Alcuni esempi applicativi possono essere:
- somministrare lo stesso messaggio a gruppi diversi (es. utenti, partner, investitori) e confrontare se le parole chiave emerse sono coerenti
- confrontare come lo stesso messaggio viene recepito da chi ha visto solo il testo vs. chi ha visto testo + immagine, per capire se la convergenza migliora
Obiettivo: evitare dispersione e mantenere coerenza nell’interpretazione, anche se l’angolazione cambia.
Appendice tecnica — Indice di Convergenza (0–100)
Formula avanzata (con gruppi/cluster):
\[ \text{Convergenza} = 100 \times \frac{\displaystyle \sum_{g=1}^{G}\left(\frac{n_g}{N}\right)^2 - \frac{1}{G}} {\displaystyle 1 - \frac{1}{G}} \]
Formula base (senza gruppi):
\[ \text{Convergenza} = 100 \times \left( 1 - \frac{\bar{d}}{d_{\max}} \right) \]
Legenda
- \(N\): numero di interpretazioni raccolte;
- \(G\): numero di gruppi/cluster scelti.
- \(n_g\): elementi nel gruppo \(g\). La somma \(\sum_{g=1}^{G}(n_g/N)^2\) è l’indice di concentrazione dei gruppi.
- \(\mathbf r_j\): vettore (embedding) della risposta \(j\);
- \(\boldsymbol{\mu}\): centroide \(=\frac{1}{N}\sum_{j=1}^{N}\mathbf r_j\).
- \(\bar{d}\): distanza media dal centroide \(=\frac{1}{N}\sum_{j=1}^{N}\operatorname{dist}(\mathbf r_j,\boldsymbol{\mu})\).
- \(\operatorname{dist}\): metrica scelta (es. distanza coseno o euclidea);
- \(d_{\max}\): valore di riferimento per normalizzare (es. massimo teorico della metrica o 95° percentile osservato).
03
Indice di Stabilità Semantica
Domanda guida: le interpretazioni diverse convergono su un nucleo comune?
Ok, ma come si fa a prevedere il cambiamento che un messaggio potrebbe avere nel tempo, nel futuro? Attraverso il monitoraggio del drift semantico. Valutare il cambiamento consente di evidenziare tendenze e quindi di tracciare la tenuta nel tempo. Quando la stabilità non è più tale, vuol dire che il messaggio che arriva è troppo distorto, troppo distante dall'intenzionalità e occorre re/agire. Questo indice misura la tenuta nel tempo.
Segnali e metriche utili:
- monitoraggio del drift semantico (prima/dopo eventi): confrontare come cambia il significato percepito prima e dopo un evento rilevante (es. pandemia, crisi, cambiamento culturale)
- coerenza del picco su cicli di comunicazione: verificare se il significato centrale rimane stabile in più campagne successive
- resilienza a crisi narrative: osservare se il messaggio resiste a fraintendimenti, attacchi, polemiche — oppure se si deforma fino a perdere identità
Obiettivo: rendere il significato robusto, antifragile, in grado di adattarsi senza perdere identità.
Appendice tecnica — Indice di Stabilità (0–100)
Formula avanzata (tra periodi \(t\) e \(t+\Delta\)):
\[ \text{Stabilità} = 100 \times \cos\!\big(\boldsymbol{\mu}_t,\, \boldsymbol{\mu}_{t+\Delta}\big) \]
Formula base (drift normalizzato):
\[ \text{Stabilità} = 100 - 100 \times \frac{ \operatorname{dist}\!\big(\boldsymbol{\mu}_t,\, \boldsymbol{\mu}_{t+\Delta}\big) }{ d_{\max} } \]
Legenda
- \(\mathbf r_j^{(t)}\): vettore (embedding) della risposta \(j\) nel periodo \(t\);
- \(N_t\): numero di risposte nel periodo \(t\).
- \(\boldsymbol{\mu}_t\): centroide del periodo \(t\) \(=\frac{1}{N_t}\sum_{j=1}^{N_t}\mathbf r_j^{(t)}\); in modo analogo \(\boldsymbol{\mu}_{t+\Delta}\).
- \(\cos(\cdot,\cdot)\): similarità coseno;
- \(\operatorname{dist}\): metrica (es. distanza coseno o euclidea).
- \(d_{\max}\): valore di normalizzazione (es. massimo teorico della metrica o 95° percentile osservato tra periodi).
04
Indice complessivo / GOVERNANCE
Un approccio complementare ai tre indici di Aderenza, Convergenza e Stabilità.
Attraverso i tre indici abbiamo misurato che cosa accade alla Nuvola Semantica quando comunichiamo: quanto il pubblico ci restituisce l’intenzione (Aderenza), quanto le letture si addensano attorno al nucleo (Convergenza), quanto il significato tiene nel tempo (Stabilità).
Qui facciamo un passo in più: passiamo dalla misurazione alla governance. L’idea è semplice: se voglio guidare la bolla nel tempo, non mi basta sapere se funziona; devo poter dosare quattro leve, tutte misurabili su 0–100:
- Coerenza interna
Quanto i contenuti che io pubblico restano vicini al nucleo. È il controllo “a monte”: sto producendo materiale allineato a ciò che dichiaro? - Aderenza esterna
Quanto le interpretazioni del pubblico restano vicine al nucleo. È lo specchio “a valle”: ciò che arriva coincide con ciò che volevo far arrivare? - Varianza controllata
L’ampiezza della bolla rispetto a un’ampiezza progettata. Non è solo “quanto siamo concentrati”, ma “quanto restiamo entro il respiro desiderato”: troppo stretta = rigidità; troppo larga = cacofonia. - Dinamica del drift
Lo spostamento del nucleo nel tempo dentro una finestra ottimale: penalizza sia lo stallo (cambiamenti nulli) sia lo sbandamento (cambiamenti eccessivi).
In cosa differisce rispetto all'approccio precedente:
- Convergenza vs Varianza controllata: la Convergenza osserva l’addensamento “com’è”; la Varianza controllata confronta “com’è” con “quanto volevamo fosse ampio”. Introduce un target di progettazione del blur.
- Stabilità monotona vs Finestra ottimale: prima premiavamo la somiglianza nel tempo; qui premiamo un cambiamento guidato (né troppo lento né incontrollato).
- Nuova leva: la Coerenza interna. Manca nel trittico iniziale; ora chiude il circuito tra ciò che produciamo e ciò che viene compreso.
Vantaggi pratici
- Una metrica unica leggibile (Indice complessivo 0–100) per report e confronti, senza perdere il dettaglio delle quattro componenti per la diagnosi.
- Allineamento strategico: puoi fissare a priori l’ampiezza desiderata della bolla e il passo di evoluzione, invece di subirli.
- Tarabilità: i pesi delle quattro leve si possono adattare a brand, fasi di campagna e mercati.
- Replicabilità: le formule sono implementabili in un semplice foglio di calcolo e si innestano senza attriti sui tre indici già presentati.
- Lettura operativa: se l’Indice complessivo scende, sai dove intervenire (prodotto editoriale, cornice lessicale/iconica, respiro della bolla, ritmo di cambiamento).
In sintesi: i tre indici ti dicono come sta la Nuvola; l’Indice complessivo, costruito su quattro leve, ti permette di condurla dove serve, con un equilibrio tra coerenza, respiro e tempo.
Indice complessivo (0–100)
\[ \text{Indice complessivo}(t)= w_1\,\underbrace{S_{\mathrm{int}}(t)}_{\text{coerenza interna}} + w_2\,\underbrace{S_{\mathrm{ext}}(t)}_{\text{aderenza esterna}} + w_3\,\underbrace{\operatorname{VarianzaScore}(t)}_{\text{ampiezza controllata}} + w_4\,\underbrace{\operatorname{DriftScore}(t)}_{\text{dinamica nel tempo}}, \qquad \sum_i w_i = 1 \]
Legenda (facoltativa)
- \(S_{\mathrm{int}}(t)=100\times \operatorname{media}_c\,\cos(\mathbf v_c,\mathbf v_0)\)
- \(S_{\mathrm{ext}}(t)=100\times \operatorname{media}_i\,\cos(\mathbf v_i,\mathbf v_0)\)
- \(\operatorname{VarianzaScore}(t)=100\times \max\!\left(0,\,1-\frac{\lvert V(t)-V_{\text{target}}\rvert}{R}\right)\)
- \(\operatorname{DriftScore}(t)=100\times \max\!\left(0,\,1-\left(\frac{d(t)-d^{\star}}{r}\right)^{2}\right)\)
- Default prudenziale: \(w_1{=}0{.}35,\;w_2{=}0{.}35,\;w_3{=}0{.}15,\;w_4{=}0{.}15\) (tarabili).
Conclusione
Progettare il senso significa modellarne la forma. La gaussiana semantica ci "obbliga" a vedere che parola, immagine e tempo non sono ingredienti separati: co‑determinano il campo interpretativo. Ridurre il rischio vuol dire sterilizzare i messaggi, certo, ma mira soprattutto a trovare vie consistenti per governarne la distribuzione, per far sì che la precipitazione avvenga nell’area giusta e che eventuali code non ribaltino l’intenzionalità. Nel prossimo futuro vorrei approfondire ogni indice in modo adeguato e sviluppare esempi pratici reali per evidenze applicative, in particolare nel branding e nella comunicazione aziendale.
Questo è il primo passo.